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La luna è caduta dal cielo

by Giuseppe Tomassini

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    ...tinteggia delicatamente la sala con testi che fanno impigliare i pensieri in una ragnatela
    di sogno reale, in un gioco di forza tra sensibilità e passione.”
    Accademia di Belle Arti di Macerata – Musicultura

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1.
L'aeroplano 03:53
Guarda come brilla nell'aria quel grande aeroplano unisce levante e ponente come un arcobaleno ma spera che non posi gli occhi a mirare il paesaggio che sì, è una colomba di pace ma ha uova di ferro Senti che romba nell'aria quel grande motore che sembra il monito severo di nostro signore del resto chi siede nei cieli ha da sempre il diritto di giudicare i vivi ed i morti o portare un conflitto Ma no, non temere il passaggio del grande aeroplano conquista orizzonti futuri a portata di mano e a te restano solo i corpi di donne e bambini l'uomo a fatica comprende i disegni divini Ma guarda l'aeroplano è un vecchio sogno dell'uomo volare liberarsi, viaggiare migliorarsi Ma guarda l'aeroplano è un grande sogno dell'uomo volare liberarsi, viaggiare migliorarsi Osserva come segna il cielo il grande aeroplano e scrive di cose celesti che a stento capiamo eppure è già chiaro il messaggio che intende portare decide per gli uni e per gli altri da che parte stare Ma tu gioca ancora ragazzo a fare l'aeroplano distendi le braccia e se puoi pensa ad un posto lontano proteggi l'orecchio dal tuono che scuote la terra se vuoi chiamalo temporale non dire più guerra Ma guarda l'aeroplano è un vecchio sogno dell'uomo volare liberarsi, viaggiare migliorarsi Ma guarda l'aeroplano è un grande sogno dell'uomo volare liberarsi, viaggiare migliorarsi E gioca all'aeroplano è un vecchio sogno dell'uomo volare liberarsi, viaggiare migliorarsi E osserva l'aeroplano è un grande sogno dell'uomo volare liberarsi, viaggiare migliorarsii
2.
Scende su tutto la neve ma forse sono fiocchi di veleno riempici il calice e portalo alla mia bocca così parole ne sputerà meno così parole ne sputerà meno Cade su tutto la neve e sei sepolta nei miei pensieri è vero, c'era una tormenta l'ho conosciuta, sai, mentre dormivi sì è vero c'era, sì, ma tu dormivi E copre tutto la neve ma in fondo cosa avrà mai da coprire? Solo un'immagine perfetta, ma falsa come un cartolina da spedire tanti saluti, baci e abbracci dalla neve Cosa nasconde realmente la neve? Ho aspettato giorni interi per potertelo dire e quando il sole ha cancellato ogni sua traccia c'ero soltanto io, niente di speciale c'ero soltanto io
3.
Verrà l'inverno e forse porterà per noi il tempo di guardarsi in fondo dove si ha timore d'indagare dove la notte scende senza annunci di tramonti e dove il vento soffia in faccia in direzione opposta alla nostra strada Ma ci faremo forti di piccoli pensieri e carezze rivoluzionarie resistenza all'intima oppressione Difenderò i tuoi sogni dai tranelli del possesso ed i tuoi occhi dalle guerre in nome del progresso preparerò le strade che accompagnano alla sera a te che porti nelle mani i semi della primavera... Sarà il domani forse l'incertezza se restare o lottare per non sentirsi persi come rami spezzati dopo il temporale Ma forse è pronto il velo del cielo a squarciarsi e liberare milioni di piccole promesse pronte a camminare su una nuova strada E libererai i miei sogni dai fantasmi del possesso il mio passato dalle guerre in nome del progresso indicherai le strade che accompagnano alla sera a me che porto ora nelle mani i frutti della primavera...
4.
La galera 05:02
Apri la prima porta e ti darò il buongiorno stamattina apri la seconda porta puzza di caffè dalla cucina apri la terza porta il corridoio è già quasi affollato apri l'ultima porta a quella non ci sono mai arrivato se non quando sono entrato. Anni anni anni quanto sono lenti gli anni a guardarli da 'sto buco di finestra sono a strisce, s'impazzisce, sono drammi sì d'accordo per ogni crimine c'è un pari trattamento ma stare in quattro in una cella di tre metri non è pena è sovraffollamento per pisciare ci si pista qualche guardia poi ci pesta e s'incazza s'arrabatta ci maltratta poi ritratta “tanto da qui non esce niente” e dagli addosso al delinquente ma povero Cristo i turni sono più del previsto c'ha i suoi problemi e con quel il figlio che fa schifo a scuola e se continua su questa strada chissà, chi lo sa chi sa dove finirà Dio non voglia proprio qua L'ispettore è un progressista e ci crede alla rieducazione, sì ci crede e buonanima organizza ogni tipo di corso ogni sorta di lezione cucito, botanica, disegno, ginnastica italiano, matematica, religione, informatica cucina, meccanica, musica psichedelica genetica, aeronautica, chimica, missilistica e si evade con la testa qualche volta poi non basta è successo l'altra sera poco dopo della cena Fausto è in bagno già da un'ora tic tac provo allora io a bussare toc toc Mimmo svelto, chiama l'appuntato Fausto al bagno s'è impiccato Oggi è il mio giorno di visite e un pensiero mi rovina la giornata a pensarti sotto agli occhi indagatori delle guardie ai commenti sulla tua maglia scollata a pensare alle mani che ti frugheranno addosso alle domande imbarazzanti alle allusioni a più non posso ah! sapessi quanto t'ho aspettato ah! domani chiama l'avvocato l'avvocato è un tipo svelto, parlantina, sorrisetto e brillantina e per gli scherzi del destino è l'avvocato a cui spacciavo cocaina e mi ripete stai tranquillo e statti buono non ti fare fregare il prossim'anno c'è l'udienza e ho buone carte da giocarci in tribunale ma il magistrato è assai severo con lo spacciatore con l'uomo nero, e con i ladri mamma che feccia ma di politici in galera non c'è traccia Ed il giorno passa bene o male con l'aiuto del Signore e visto che ci sono prego pure di star bene e non finire nelle grinfie del dottore perché qui i poveri diavoli si danno appuntamento e anche chi ci lavora sconta il suo pentimento il medico, le guardie, la psicologa che gnocca l'assistente sociale, l'insegnante che borbotta l'avvocato poi c'è il prete una volta a settimana e per finire il direttore quel gran figlio di.... se vuoi perdere la testa questa l'occasione giusta ma nel buio della cella, poco prima di dormire penso sempre alle tue mani, che accarezzano il mio corpo penso a te, a te soltanto Sì insomma dai...... qualche volta anche alla psicologa
5.
Come ogni mattina mi sveglio trascinando il cervello a calci fuori dal letto e dubitando di tutto D'accordo, metto in fila i pensieri non ho più sigarette rapida fuga al bar rapido sguardo al giornale..... già mi ha fatto incazzare Ma non c'è tempo per divagare cerco di fare prima che si formi e che sbatta nella solita coda Guardali che bei soldatini tutti in fila perfetta per andare al lavoro, io invece...io.... sono uno di loro Ma pensa che bello sarebbe prendere il treno con un buon libro in mano e fare un po' di conversazione "anche io ho un bambino sa?.... prego signora..... no, io non scendo ad Ancona io oggi arriverò al capolinea e salterò dentro un mare blu" Vabbè, vediamo che c'è da fare si deve pur lavorare continuare a pagare il mutuo ed il cellulare ci faccio pure le foto....... ma vengo sempre male "Ma si figuri non c'è problema, siamo a disposizione Cavaliere la saluto!" 'sto grandissimo...... cliente Ma pensa che bello sarebbe staccare il telefono, riprendersi un attimo e fare il giro degli amici e sedersi in un caffè a bere a chiacchierare a ridere a cantare a godere del tempo e non farselo mai bastare a godere del tempo e non farselo mai bastare a godere del tempo e non farselo mai bastare Come ogni mattina mi sveglio trascinando il cervello a calci fuori dal letto e dubitando, dubitando, dubitando Ma pensa che bello sarebbe staccare il telefono, riprendersi un attimo e fare il giro degli amici e sedersi in un caffè a bere a chiacchierare a ridere a cantare a godere del tempo e non farselo mai bastare a godere del tempo e non farselo mai bastare a godere del tempo e non farselo mai bastare
6.
Stanotte la luna è caduta del cielo E noi siamo marinai che non sanno più niente Incapaci di perdersi E affidiamo le rotte e i destini a lune stanche Che a forza di occupare il cielo lo fan sembrare troppo distante E forse quello ha ragione se dice Che il cielo non è cosa per noi Che soltanto la luna sa misurarsi con il sole e le stelle Con le storie più grandi e con le luci più belle E una nuova luna sorgerà A ricordarci che non si può fare Di andar da soli per mare E con la sua luce chiarirà I porti dove approdare A chi è necessario obbedire Ma forse una luna non cade da sola Forse alcuni di noi aggrappati a una nuvola Han pensato di prenderla e appoggiarla sul fondo del mare Perché alle lune stanche il nostro bellissimo cielo Non lo possiamo più lasciare E certo quello ha ragione se dice Che il cielo è una parte di noi Ma che nemmeno la luna può misurarsi con il sole e le stelle E decider sugli altri, sulla loro pelle E se una nuova luna sorgerà Noi le diremo che non si può fare Di far capricci sul mare E che le sua luce in verità È solamente un riflesso E dura appena una notte, poi sparirà
7.
Ho una canzone per l'estate ma probabilmente è un modo come un altro per cercare di ordinare parole e spazi ho una canzone per l'estate ma non basta a raccontare neanche le tue orme impresse sulla spiaggia è una foto saturata e nient'altro l'accompagna ho rischiato di perderti in questo lungo inverno tra le cose che accadono e che cadono senza troppo rumore ho rischiato di perdermi in questo lungo inverno tra le cose che accadono e che cadono.... Ho una canzone per l'estate ma dovrebbe avere almeno un po' di giallo come i girasoli che sulle colline sembrano soldati costretti a marciare un esercito inerme che non ha nulla da conquistare dovrebbe avere il rosso delle mie migliori azioni lo stesso delle tue labbra e dei nostri giorni buoni dovrebbe aver l'audacia di scuotersi e creare un vento turbolento che agiti questo maledetto mare Ho una canzone per l'estate ma è soltanto un sottofondo per dimenticare di trovarsi anche quest'anno tutti in fila al casello sotto il sole rovente a rimpiangere l'ombrello poi ci ritroveremo spalmati sulla spiaggia sperando di lasciare i malumori sulla sabbia parlando senza impegno e senza farsi male perchè non ci si svegli da questo dannato e docile sognare
8.
Oh, ma che poca luce che c'è stanotte c'è un' aria strana ed ho voglia di urlare prendere a calci anche il mio cuore e provare dolore su dolore e non perdonarmi niente in amore Oh, ma che allegria così scomposta e lo faccio apposta a non farmi trovare nel posto giusto a festeggiare e tu prendimi per mano ed inizia a raccontare di ferite innocue che non fanno più male Ah, stasera c'è la giusta atmosfera per confidare ciò che si è e che si era ma domani passerà Ah, stasera c'è la giusta atmosfera si può rischiare quello che si prova tanto domani passerà Oh, ma che vento strano che c'è stanotte c'è un'aria instabile anche l'orizzonte adesso è più vicino e più lontano o forse siamo noi che barcolliamo raccogliamo i nostri cocci ed andiamo Oh, che malinconia già sorge il sole e assieme alla mia sbronza te ne vai via e a malapena ci guardiamo con quel senso di vergogna tanto umano quando appare ciò che nascondiamo Ah, stasera c'è la giusta atmosfera per confidare ciò che si è e che si era ma domani passerà Ah, stasera c'è la giusta atmosfera si canta e balla un po' di bossa nova tanto domani passerà che domani passerà sì, domani passerà
9.
Difendi bene le tue sconfitte chiuse in uno scrigno di cristallo proteggiti dai cambiamenti cancella le tracce di qualsiasi passaggio Riparati negli anfratti della notte e accendili di un pensiero rumoroso che vuole canzoni, le stesse, all'infinito venera un Dio che non offre riparo e riposo Diffondi nelle strade il senso di paure benedette che i mori giungono dal mare ad assediar fortezze Inventati un nemico fragile come un vestito su misura da coccolare dentro il letto se la notte fuori è fredda e scura. Onora la tua piccola ossessione marca differenze rimediate celebra l'approssimazione che serve carne da macello per nuove crociate Rigetta le analisi troppo tortuose che la verità è in un libro sottile arruola guerrieri tra la disperazione ha già tinto la tua bandiera, è verde di bile Diffondi nelle strade il verbo di una violenza sacrosanta accendi nuovi roghi e il popolo poi s'accontenta Inventati un nemico fragile ma da trattare con premura da sventolare quando la notte finisce ed il buio fa meno paura Diffondi nelle strade il verbo di paure benedette che i mori giungono dal mare ad assediar certezze Inventati un nemico fragile come un vestito su misura da sventolare quando la notte finisce ed il buio fa meno paura
10.
Che brutta mattina mi specchio nel caffè caldo e profumato certo molto più di me Nuvole pesanti cariche di pioggia e di nostalgia faccio un tiro di tabacco ed uno di apatia Ieri sera mi hai lasciato e come un bambino oggi piango e rimpiango tutte le cose fatte assieme e mi vengo in mente le parole più dolci che non ti ho detto mai Ma sto già progettando un lungo viaggio a sud del mondo tra i deserti in Patagonia a contemplare gli infiniti spazi oppure a meditare sotto l'aurora boreale fin su in Norvegia per poi ritornare ai sogni fatti insieme ai sogni fatti insieme a te
11.
Oggi è una bella giornata e nel cielo c'è un gran sole mi son fatto anche la barba e sono pronto per uscire sbircerò tra i mercatini se c'è qualcosa da comprare e forse dopo colazione mi farò un bel giro al mare e non avrò neanche un pensiero che mi possa turbare e non avrò neanche un pensiero Sono in pace con il mondo mentre passeggio lungo il viale oggi è il mio giorno di riposo mi sembra pure naturale faccio due chiacchiere con il prete giusto perché siamo a Natale e mentre inzuppo il mio cornetto butto un occhio anche al giornale Oggi la borsa di Tokyo è caduta dalle scale e nel mondo globalizzato è il mio ginocchio che fa male sembra che quest'anno calerà la produzione e il prodotto interno lordo fotte la mia colazione Ma farsi prendere dal panico adesso mi sembra alquanto prematuro d'altronde ormai da tempo van dicendo “ci sarà da farsi il culo” ma oggi è il mio giorno di festa e non me lo farò scippare riacquisto di serenità e mi farò quel giro al mare e non avrò altri pensieri che mi possano turbare e non avrò altri pensieri Ora respiro in riva al mare carico di iodio e di sale e la mia mente è un cielo terso e ascolto le onde sussurrare per celebrare la situazione ci manca giusto una canzone per questo estraggo la mia radio e sintonizzo una stazione Dice che tra vent'anni i poli si scioglieranno e chi abita in riva al mare farà il bagno tutto l'anno e sembra che un meteorite punta dritto verso la terra e nel tremilacentocinquanta saremo tutti sottoterra Ma oggi è il mio giorno di festa anche se comincio a vacillare vabbè ma in fondo, dai, chi se ne importa è quasi l'ora di pranzare e mentre traffico col sugo o mentre inforno il polpettone sarà per l'abitudine dei gesti accendo la televisione Dice che quest'anno ci sarà meno lavoro e i tedeschi non compreranno i nostri buoni del tesoro e dice che l'influenza che arriva dalla Cina è aggressiva al punto tale che non basta l'aspirina e anche Gesù bambino tornerà su questa terra ma gli inglesi e gli americani sono pronti a fargli guerra e dice che quest'anno c'è il giudizio universale ma per me è davvero troppo e ricomincio a canticchiare
12.
La periferia 03:44
C’era un ragioniere stanco ad una scrivania Ora si alza e se ne va Verso un campo di baracche là vicino Dove finisce la città E le urla confuse dei ragazzi rimbalzano Dietro alla vecchia ferrovia Dove l’amore si raccoglie per la strada E dove poi si butta via C’era una ragazza ed offre i suoi tesori In una lingua che non sa Dietro una distesa immensa di rottami E un ciuffo d’erba qua e là Dove qualche topo mette in scena il suo spettacolo Rincorso dalla polizia E i lampeggianti sono i fari di un teatro E curano la nostalgia C’era un vecchio sindaco e le sue promesse Sa già che non le manterrà Che i favori pesano ed ora ha troppi debiti Con quasi tutta la città E c’è chi la visto camminare con lo sguardo assente Dentro alla lunga galleria Che percorre chi spoglia del passato E scappa giù in periferia C’era un bar aperto ad ogni ora della notte Per chi non trova o chi non ha Forse un altro posto al mondo dove andare O forse ancora non lo sa E c’è una gran puzza e non si beve neanche tanto bene Ma quasi quasi c’è allegria In fondo in fondo qui nessuno si conosce Ma si sente in compagnia
13.
Mi hai scritto parole di vetro Così che io possa guardarci attraverso E sentirmene parte e portarmele dentro Ma senza capirne mai il senso Ho ripetuto le tue parole di vetro Perché sai come raggiungermi e sai come colpire Mirare dritto alla pancia è un’ottima soluzione Lusingare gli istinti e mai la ragione Così ho portato le tue parole di vetro In ogni angolo della mia stanza In ogni davanzale di finestra Fantasticando una chiave, un accesso su un mondo Complicato ed ostile per sapersi orientare Poi un giorno uguale agli altri La storia ridisegna i suoi percorsi Ed io rimango invischiato nelle tue parole Ma tu sai soltanto ripetermi le stesse parole di vetro Ho frantumato le tue parole di vetro Ormai smentite dal tempo, ormai spazzate lontano dal vento Scriverò su una spiaggia lettere di sabbia E lascerò che sia il mare Ad inventare parole che durano poche ore O a cancellarle se vuole Poi un giorno uguale agli altri La storia disegnerà nuovi percorsi Saranno soltanto un ricordo quelle assurde parole Saranno un lontano ricordo quelle assurde parole Saranno poco più che un ricordo le tue assurde parole Saranno soltanto un ricordo le tue assurde parole Di vetro.
14.
Che c'importa di questo racconto che non si fa abitare quest'apnea colorata d'argento, questa corsa a volersi negare io i tuoi occhi li ho riavuti stasera in un po' d'intimità ed hanno molto più senso i tuoi bellissimi occhi non tentennano mai tra ciò che sai benissimo di avere e millantate ricchezze che in fondo non vuoi Giovanni ha perduto il lavoro, ora guarda le altrui navi passare quelle scie ostentate perfette lui non le sa più nemmeno sognare sua moglie è una cara ragazza e non ha certo studiato ciò che ha avuto dal mondo è a malapena un passato ma ha gemme incastonate tra la fronte e le gote e sa lenire il suo dolore con un filo di voce Miranda ha diviso la vita con un padre malato ma custodisce il sorriso e non lo ha mai tradito la sfortuna s'inventa vita miracolosa negli occhi scintillanti adesso quel sorriso si posa Per i tuoi bellissimi occhi e per quegli occhi che sanno tremare forse il mondo nient'altro s'aspetta che affacciarsi a quegli occhi e sapersi trovare Per i tuoi bellissimi occhi io stanotte invento una canzone perchè in fondo anche grazie ai tuoi occhi sono un uomo migliore perchè in fondo attraverso i tuoi occhi vedo un uomo migliore perchè in fondo è anche grazie ai tuoi occhi se sono un uomo migliore
15.
Sono passi di un'antica danza quelli che portiamo appoggiati l'uno all'altra dalla nascita ci corteggiamo E se nel cuore della notte a volte provo ad immaginare le fattezze del tuo sguardo in quello sguardo mi dovrò abbandonare E scorgerò il cielo pieno di stelle e imparerò la strada e scorderò le mie pretese di condurti verso casa E non avrò paura non avrò paure di te e non avrò paura non avrò Se i miei silenzi sono mani frettolose che ti vengono a cercare un giorno quei silenzi li dovrò pure soddisfare E aspetterò all'altare quando il vento avrà sfogliato la mia rosa chi fin dal primo istante mi si è promessa come sposa E scioglierai l'ultimo nodo con una carezza e manterrai il tuo giuramento forse l'unica certezza Ma non avrò paura non avrò paura di te io non ho più paura non ho più paura di te Ma non è giunto il tempo e tu dovrai aspettare alla fine della strada ed io ne ho ancora tanta da fare Non spenderò i miei giorni a vivere l'inganno di una via d'uscita ma insegnerò ai miei figli a non aver paura nemmeno della vita
16.
Cambiano i tempi e le idee e dietro agli eventi si corre e si piange ... e già passa un anno, sembra soltanto un minuto Ma tanto il mondo continua a ballare anche senza di te si continua a ingannare allegramente si ostina a ballare lungo il bordo..... Posso viaggiare con vecchi bagagli trascinare certezze di un secolo almeno ma spesso confondo i percorsi... o fare il riassunto di esperienze vissute aggiustare il peso di storie passate e ogni tanto fermarmi a cullare i ricordi... Che tanto il mondo continua a ballare con i soliti vizi ed i problemi irrisolti con il passo indeciso di chi non sa se stare in piedi o cadere.... Ritornare ad occuparsi delle cause perdute stare al passo col mondo anche se non ci piace e dar voce al futuro sì prestargli la voce.... E intanto il mondo continua a ballare anche senza di te, con i problemi irrisolti ma nel libro dei tempi proprio sotto il tuo nome adesso c'è il mio nome.

about

Questo disco è un punto d’inizio, ma anche di chiusura. Dopo anni di produzione musicale, svariati concerti, concorsi e tante nottate passate a suonare con gli amici ho sentito il desiderio di incidere i brani che mi sembravano, perlomeno all’epoca, i miei brani migliori; un po’ come fermarsi e voltarsi indietro per capire meglio la strada che si ha percorso….
La realizzazione di questo disco non sarebbe stata possibile senza il pieno appoggio della mia compagna; senza l’incoraggiamento dei miei musicisti Roberto e Claudio, che sono anche i miei compagni migliori; senza l’incontro con persone straordinarie come Massimiliano Natale che nell’arco di una settimana è riuscito appieno ad entrare nello spirito dei pezzi, nel mio modo di concepire la musica ed entrare in perfetta sintonia (musicale ed umana) con gli altri musicisti; non sarebbe stato possibile senza la disponibilità, la dolcezza ed il talento di Marusca Montalbini.
Non sarebbe stato possibile senza il calore di chi è venuto ad assistere alla prova aperta organizzata il giorno prima dell’ingresso in studio di registrazione e che ha contribuito a sostenere una parte delle spese di registrazione. E’ stato un passo decisivo per noi misurarci davanti ad un pubblico dopo tre giorni di prove ininterrotte. Da quel momento ha preso vita un’esperienza comune, un percorso unitario ed un legame profondo.
Dopo tre giorni di lavoro incessantein studio di registrazione abbiamo inciso 3 versioni suonate live per ognuno dei 18 brani previsti inizialmente per un totale di circa 4 ore di musica. Si è tentato di affrontare la musica d’autore con un piglio diverso: la scelta di suonare in diretta, lo spazio alle improvvisazioni, l’attenzione all’interplay. Nei mesi successivi sono state registrate le voci, la viola di Marusca e c’è stato un lungo ed attento lavoro di riascolto supportato/guidato dal prezioso “Castro”. (Alessandro Castriota)
Questo lavoro è dedicato a Iania, Yuri e Stella; ai musicisti fantastici che hanno suonato, fratelli di vita; ai compagni che ci hanno sostenuto. A chi ha spirito critico, agli ultimi, a chi cerca di far cadere chiunque si pone al di sopra degli altri, fosse anche la luna.
E a mio padre, ovunque si trovi.

credits

released October 9, 2013

Giuseppe Tomassini: voce, chitarra acustica, chitarra classica
Roberto Mazzoli: guitalele, chitarra 7 corde, sax soprano
Marusca Montalbini: viola, voce
Claudio Mangialardi: contrabbasso
Massimiliano Natale: batteria, percussioni
Nicola Sartini: tromba
Testi: Giuseppe Tomassini
Arrangiamenti, produzione musicale e direzione artistica:
Giuseppe Tomassini
Foto: Massimiliano Solinas
Illustrazioni: Giuseppe Tomassini
Ingegnere del suono: Alessandro Castriota
Registrato tra Settembre e Dicembre 2012 presso
Studio Castriota di Senigallia (AN) - Italia

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about

Giuseppe Tomassini Senigallia, Italy

Giuseppe Tomassini nasce nel 1976, vive a Senigallia.
Jazz, bossa nova, rock e folk affluiscono con freschezza nel bacino della grande tradizione
della musica d'autore italiana.
Nel 2013 esce il primo disco “La luna è caduta dal cielo”.
“...tinteggia delicatamente la sala con testi che fanno impigliare i pensieri in una ragnatela
di sogno reale, in un gioco di forza tra sensibilità e passione.”
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